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ilRecensore.com (July 2009)
West Indies, a trip in our history
West Indies (Campanotto Press, 2008), the second novel by Giancarlo good Micheli, begins with a history of emigration. A story that has to do with the last century, when erano gli italiani a dover emigrare fuori dal proprio paese. Protagonisti questa volta non sono meridionali, non sono contadini “ignoranti” del rurale Mezzogiorno ma una coppia di sposini toscani e alfabetizzati, consapevoli del proprio valore e con obiettivi da perseguire ben definiti.
Quando penso all’emigrazione italiana penso a quella splendida figura di Amerigo, creatura di gucciniana memoria che lascia il proprio paese, Pavana. E mette dietro a sé le proprie radici con ancora in corpo “il primo vino di una cantina” per non manifestare quella malinconia che penetra nelle vene e nella coscienza.
Micheli ci racconta quel mondo altro, quello al di là dell’Oceano che ad inizio del secolo scorso sembrava così diverso dal nostro. Il quartiere di Little Italy, con le sue storie e le sue “leggende”, anch’esso diversissimo da quello di oggi: quella che era la più grande e famosa delle “little italies” diventa ogni anno più piccola, proponendosi oggi quasi soltanto come due strade, parte della Mulberry Street e parte della Grand Street.
Negli anni venti però quella zona e in più in generale quella città, l’immensa New York che con i suo grattacieli immobilizzava lo sguardo, era stata una porta obbligata d’ingresso, un centro attrattivo, una grande madre dalle braccia non sempre benigne ma comunque grandissime.
The struggle for existence is for the two protagonists, Erminia and Aurelio, easier initially but then the new company to take over, a fact denied rights and struggles for survival. How the hell urban metropolis has its contradictions, a mass of humanity that offers language, different customs and conditions. Individual moments of exquisite humanity collide and overlap collective cry of hope, the coexistence of migrants and domestic issues, tolerance, trade union, the workers' struggle.
that of Michel is a glimpse of real life, a framework both expressionism and realism, meticulous historical and anthropological research on nostro passato e sul secolo scorso. Personaggi reali e “famosi” – Jack London, Giacomo Puccini, Mabel Dodge – si incrociano con “perfetti sconosciuti” e personaggi di invenzione letteraria, creano un cosmo a sé, una riproduzione ben disegnata di un ipotetico quadro. Il grande merito del libro è poi quello di inserirsi nella più grande tradizione europea, quella ricerca linguistica forzatamente realistica che Auerbach riscontrò in Mimesis nei maggiori autori della nostra storia.
L’uso del dialetto degli immigrati, il gioco linguistico e sociolinguistico con cui mescola le situazioni comunicative più disparate e le espressioni locali, un registro “alto” con moments of lust minutes, make the trip Micheli, because this is a utopian, read, constant desire to search. A desire that the first echoes of history and then we discuss the future and on a problem that now sees us as players and that indirect tomorrow could be touching close.
Matthew Chiavarone
West Indies Giancarlo Micheli
(Campanotto publisher, Pasian di Prato, Udine, September 2008, ppg. 224)
http://www.ibs.it/code/9788845610042/micheli-giancarlo/indie-occidentali.html
http://www.ibs.it/code/9788845610042/micheli-giancarlo/indie-occidentali.html
radio from the phone book out of time
by Andrea and Paul Sortino Caterini
Radio Città Futura (May 2009)
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